Torna a farsi sentire "SiAmo Bovalino" ed attacca "ombre gravi sulla nostra comunità, l’Amministrazione comunale fornisse rassicurazioni pubbliche e trasparenti circa la propria totale estraneità"

Torna a farsi sentire "SiAmo Bovalino" ed attacca  "ombre gravi sulla nostra comunità, l’Amministrazione comunale fornisse rassicurazioni pubbliche e trasparenti circa la propria totale estraneità"

Torna ad infiammarsi il dibattito politico, dopo un momento di calma apparente a scoccare la scintilla è stata Cinzia Cataldo che nell’ultimo consiglio comunale aveva stigmatizzato l’atteggiamento di “SiAmo Bovalino” che ha continuato a disertare l’assise a causa del perdurare “di una gestione non condivisa delle dinamiche consiliari e, in particolare, della reiterata mancata convocazione della Conferenza dei Capigruppo”. Infatti la Cataldo nel consiglio comunale dell’11 Luglio ha dichiarato “Anche oggi, a mio parere va stigmatizzata l'assenza di  SiAmo Bovalino, proprio in un'occasione come questa, in cui si discute un tema particolarmente importante per la comunità: l'approvazione del Piano per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Siamo stati eletti dai cittadini per rappresentarli – ha detto ancora Cinzia Cataldo - per affrontare in questo luogo, la sala consiliare, le istanze, i bisogni, le aspettative sociali, politiche e culturali di questa nostra comunità. Trovo contraddittorio sentire accuse di mancanza di dialogo da parte di chi sceglie di non partecipare e di intervenire subito dopo le sedute, solo attraverso conferenze stampa o più, comodamente, sui social, dove non c'è confronto dialettico o contraddittorio. E’ questo il dialogo che si invoca? Il confronto si costruisce con la presenza e con il dibattito, assumendosi in toto la responsabilità del proprio detto e del taciuto”. Passaggi che non sono andati giù a “SiAmo Bovalino” che questa mattina ha diramato una nota abbastanza pepata.

Di seguito la nota di “SiAmo Bovalino”
In merito alle dichiarazioni rese dal Vicesindaco del Comune di Bovalino Cinzia Cataldo, che ha ritenuto di commentare pubblicamente la motivata assenza del Gruppo consiliare SiAmo Bovalino dalle recenti sedute del Consiglio comunale, riteniamo necessario fornire una risposta chiara e diretta.

Specifichiamo innanzitutto che la nostra pausa di riflessione, che non sarà passata inosservata, è nata dalla volontà di non continuare a far finta che tutto proceda normalmente, mentre sulla nostra comunità si sono abbattute ombre gravi legate a fatti di cronaca giudiziaria. Una riflessione doverosa, maturata in attesa che l’Amministrazione comunale fornisse rassicurazioni pubbliche e trasparenti circa la propria totale estraneità rispetto a quanto emerso dalle cronache giornalistiche. Ad oggi, purtroppo, nessuna dichiarazione in tal senso è stata resa, e questo suscita in noi preoccupazione e sgomento.

Stupisce allora che l’unico intervento arrivi dal Vicesindaco, e non per chiarire la posizione dell’Amministrazione su questioni così rilevanti, bensì per stigmatizzare l’assenza di una parte dell’opposizione, invocando con sfacciataggine un confronto che, nella realtà dei fatti, è sempre stato negato, determinando la nostra protesta. Chi oggi richiama il “dovere di esserci” ha forse dimenticato che la partecipazione ha un senso solo quando c’è rispetto reciproco dei ruoli e delle regole.

Da tempo assistiamo invece a un Consiglio comunale svuotato di ogni funzione democratica, dove gli atti vengono approvati in modo unilaterale, senza alcuna condivisione né reale confronto, e dove la Conferenza dei Capigruppo – strumento di partecipazione previsto dal Regolamento – non viene più convocata, neppure in presenza di atti rilevanti.

In questo contesto, non possiamo tacere la condotta sempre più faziosa e squilibrata del Presidente del Consiglio comunale Filippo Musitano, la cui gestione dei lavori si distingue per un atteggiamento marcatamente autoritario, selettivo e spudoratamente di parte: si consente alla maggioranza ampi margini di divagazione e interventi fuori tema, come quelli dell’Assessore Maddalena Dattilo, mentre all’opposizione si impedisce persino di articolare un ragionamento politico, stigmatizzandone ogni parola che possa risultare “sgradita” o “non allineata”. Se davvero il Vicesindaco Cataldo predilige il confronto, siamo pronti a tornare in Consiglio comunale, ma per discutere di contenuti veri e rilevanti per la collettività, non certo per accettare prediche ipocrite.

Un’occasione utile potrebbe essere proprio un confronto pubblico sull’andamento dei lavori del Lungomare, un’opera di fondamentale importanza per l’economia del nostro paese, su cui da troppo tempo oramai i cittadini di Bovalino e gli operatori commerciali nutrono aspettative e speranze. Dopo più di quattro anni dal finanziamento di 2 milioni di euro, l’intervento si è trasformato in un cantiere infinito, segnato da ritardi macroscopici e da problematiche tecniche che, a nostro avviso, sarebbero dovute emergere in fase progettuale, non certo durante l’esecuzione dei lavori.

L’ultima variante in corso d’opera, pubblicata nei giorni scorsi a ridosso dell’ennesima proroga dei lavori, ha letteralmente "bruciato" oltre 500 mila euro per sanare problematiche geologiche preesistenti e ampiamente prevedibili, a dimostrazione della sciatteria politica e dell’impreparazione amministrativa con cui l’intervento è stato gestito e sul quale sarebbe opportuno che si facesse finalmente luce, anche da parte degli organi preposti al controllo.

In questi giorni si è discusso della possibile realizzazione di una darsena turistica, infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’economia del mare e del turismo locale. Ma è legittimo chiedersi: con quale credibilità questa Amministrazione può contribuire alla realizzazione di un'opera di tale portata, se non è stata in grado nemmeno di mettere in sicurezza poco più di 100 metri di lungomare con adeguati fondi disponibili dal 2021?

SiAmo Bovalino non si sottrae al confronto, ma non intende più legittimare con la propria presenza un teatrino consiliare privo di contenuti e di rispetto istituzionale. Torneremo in aula quando ci saranno le condizioni minime di agibilità politica e quando chi oggi governa il paese sarà realmente disposto a confrontarsi sui problemi veri di Bovalino, e non a ritrovare la parola facendo ignobile retorica sulla pelle dell’opposizione. Fino ad allora, nessuna lezione di moralità da parte di chi ha dimostrato con i fatti di calpestare i principi basilari della democrazia partecipativa.

Gruppo Consiliare SiAmo Bovalino

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