Dov'è finita la sinistra bovalinese?

Dov'è finita la sinistra bovalinese?

Sono un cittadino bovalinese, uno dei tanti. Ho iniziato ad interessarmi e ad appassionarmi alla politica all’età di quindici anni, quando ancora ero un liceale imbevuto di filosofia marxista e convinto di poter cambiare il mondo con atti rivoluzionari e “donchisciotteschi”, iniziando, però, dalle cose piccole, dal mio paese, Bovalino, un comune della Locride che risente molto della presenza vessatoria sul suo territorio della ‘ndrangheta. Crescendo, tuttavia, ho capito che la vera rivoluzione è la democrazia, che trova il suo punto di acme nell’esercizio del diritto di voto, un voto che, certamente, deve essere cosciente per permettere di cambiare veramente lo status quo.

Da anni, ormai, il mio paese è in balìa di Amministrazioni Comunali colluse, in qualche parte, con le ‘ndrine locali. Molte volte si è pensato di riunire persone oneste insieme, in un'unica lista civica, per far fronte a questo connubio istituzioni - ‘ndrangheta, che toglie ogni giorno speranza ai tanti miei concittadini onesti che vivono, operano e lavorano sul territorio di Bovalino. Questi esperimenti, tuttavia, si sono rivelati fallimentari perché quando si parla di politica, ahimè, si parla anche di ideologia che costituisce la base della stessa. Non si può pensare, a mio parere, di riunire, come è recentemente successo, persone di destra, a volte anche estrema, con persone di sinistra, in un’unica lista, creando un’accozzaglia di idee, mischiate come carte da poker, così “alla rinfusa” e generando una confusione ideologica che certo non giova al nostro paese, né tantomeno alla politica in generale.

Colgo, quindi, l’occasione per lanciare, attraverso questo articolo, da uomo di sinistra, ma soprattutto da cittadino bovalinese, una proposta che oserei definire “proposta-provocazione”. Che fine ha fatto la sinistra, o meglio, le sinistre di Bovalino? Perché il grande popolo della sinistra bovalinese (perché ancora esiste e ne sono certo!) non ha mai preso in considerazione l’idea di riunirsi in un’unica lista di sinistra, anticapitalista e femminista così da candidarsi alle elezioni amministrative? 

Va detto, a onor del vero, che una base giovanile di sinistra c’è ed opera ormai da tempo sul territorio bovalinese, ed è rappresentata dal Circolo SEL della Locride, che ultimamente ha spostato la propria sede a Benestare, ma che fino a poco tempo fa era locato a Bovalino.
E’, dunque, da qui, da questo cantiere giovanile, da questa fucina di nuove idee politiche, che, a mio avviso, bisognerebbe partire per dare vita ad una nuova formazione politica locale, logicamente di sinistra, che possa diventare l’emblema della “buona politica” bovalinese, ovvero una speranza per tanti giovani che, come me, ardono dal desiderio di vedere il loro paese rigenerato da una nuova linfa politica, riscattato dalle storture di tanti anni di “politica del malaffare” causate dalle nuove destre democristiane e da quelle vecchie fasciste colluse con i poteri forti mafiosi; un paese multietnico, che sappia convivere civilmente con la “diversità-opportunità” rappresentata dai tanti extracomunitari presenti sul suo territorio spesso, invece, scherniti e considerati “non-uomini”; un paese che sappia esaltare il ruolo della donna nella società bovalinese e l’apporto che la stessa può dare in ambito politico e sociale; un paese che sappia rilanciare l’economia attraverso il turismo, da sempre fonte di ricchezza per Bovalino, ma ultimamente decimato per mancanza di strutture idonee all’accoglienza dei turisti nel periodo estivo; un paese che ritorni a respirare cultura a 360 gradi, attraverso la riapertura della biblioteca comunale e di caffè letterari che, a mio avviso, sarebbero molto più utili dei due pub aperti di recente.

Ed infine, un paese che faccia tesoro di ciò che il suo massimo esponente letterario, ovvero Mario La Cava, ha lasciato, attraverso i suoi scritti, in eredità ai posteri che siamo noi tutti abitanti di Bovalino.

di Emanuel Rodi

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