Consiglio regionale, ipotesi sbarramento al 5%. A 2 mesi dal voto vi è una grande quantità di nomine

Consiglio regionale, ipotesi sbarramento al 5%. A 2 mesi dal voto vi è una grande quantità di nomine

Il prossimo appuntamento con la politica a Palazzo Campanella non vivrà solamente dell'attesa per le modifiche alla legge elettorale regionale. Al terzo punto dell'ordine del giorno, dell’assemblea di oggi, sono previste una raffica di nomine da parte del consiglio regionale. L'elenco è lungo. Se si guarda solo alle proposte che saranno portate all'attenzione dei consiglieri regionali i nodi da sciogliere sono addirittura 23. Le professionalità da individuare, invece, saranno molte di più. Palazzo Campanella, infatti, vuole trovare un rappresentante regionale nel cda della Sogas: la società che gestisce l'aeroporto di Reggio Calabria ed anche cinque membri, compreso il presidente, che andranno a sedere nel cda di Fincalabra. 

Dell'elenco, poi, fanno parte le scelte per il collegio sindacale di Calabria Verde: la società che ha mandato in pensione l'Afor. Il consiglio regionale, poi, dovrà esprimersi sulle professionalità da inserire nei consigli di amministrazione delle fondazioni che hanno a cura le minoranze linguistiche calabresi e, anche, per il comitato paritetico per le servitù militari. E, ancora, saranno da nominare i componenti per la Regione nei collegi sindacali delle Azienda sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere calabresi. 
Ma a parte l'infornata di nomine di fine mandato, il consiglio regionale sarà chiamato a dare una risposta ai rilievi sollevati dal Governo Renzi con l'impugnativa sulla legge elettorale regionale. 

I capigruppo, che si riuniranno nella tarda mattinata di giovedì per le ultime smussature del testo, hanno trovato l'accordo. La soglia di sbarramento del 15%, che aveva urtato la suscettibilità del Consiglio dei ministri e portato il nuovo testo di legge davanti alla Corte costituzionale, sarà smussata. E' probabile che si torni alle vecchie soglie di sbarramento, quella del 5% e quella del 4% per le coalizioni e per i partiti, che erano state iscritte nella legge elettorale che ha fatto nascere la nona legislatura regionale.

Intanto, Giovanna Cusumano è tornata all’attacco sulla doppia preferenza di genere chiedendo che il consiglio regionale inserisca questa previsione nella nuova legge elettorale.

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