Il cambiamento è un buon vento, ma per soffiare necessita di un sentimento

Il termine “cambiamento”, da vocabolario, significa “atto ed effetto del diventare diverso”. Per essere diversi o per diversificare qualcosa, è fondamentale pensare, concretizzare e dimostrare le differenze, in maniera netta e piuttosto chiara. La diversità va, senz’altro, palesata e dichiarata, senza eccessivi ed inutili proclami, ma con fermezza. Cambiare e cambiarsi è un esercizio costante piuttosto intenso e complicato, che richiede impegno e dedizione e, soprattutto, una certa umiltà. Serve, inoltre, una discreta dose di sensibilità nei confronti del circostante, per potersi concentrare sul senso delle cose e delle persone, sull’essenza dei gesti e delle parole.
Il cambiamento dovrebbe basarsi su questi elementi, ma non può prescindere dai sentimenti. Proprio per questo, ritengo sia una questione sentimentale e non meramente materiale, intrisa di passione, forza d’animo ed ideali da perseguire. Per intraprendere un cammino di mutamento e proseguirlo con coraggio, è indispensabile avere un occhio verso il futuro, verso l’altro e l’oltre, evitando di staccare i piedi da terra ma prendendo il volo con la forza e la lungimiranza delle idee. Il faro che illumina un percorso culturale di trasformazione dovrebbe essere costituito da un fascio di luce colmo di princìpi morali ed etici, prima che sociali e politici, da tutti quei valori che dovrebbero animare atti e fatti quotidiani. Non è sufficiente limitarsi a cambiare il vecchio aspetto, ma la vera sfida è concentrarsi sulla sostanza del nuovo, su ciò che verrà, su ciò che vorremmo essere. E soprattutto, prima di ogni cosa, si cambia perché si crede davvero, non perché conviene, non perché fa comodo, bensì perché si vuole decisamente dare un senso alle proprie azioni e non ci si accontenta soltanto di farle. Ecco perché la parola “cambiamento”, talvolta detta ma non sentita, andrebbe usata con delicatezza, pacatezza, quasi con gentilezza.
E’ un’espressione fragile che può indebolirsi o rafforzarsi, a seconda di come viene trattata ed utilizzata. E’ una parolina magica che nasconde un potere impressionante, travolgente ed entusiasmante. E’, sicuramente, un soffio rinfrescante di buon vento, ma per soffiare forte necessita di un profondo sentimento, senza mai dimenticare che la credibilità della proposta è direttamente proporzionale alla credibilità di chi propone.
Giovanni Ruffo, sognatore