Distretto Sanitario Jonico: stallo per le visite specialistiche domiciliari per pazienti non trasferibili

Distretto Sanitario Jonico: stallo per le visite specialistiche domiciliari per pazienti non trasferibili

Negli ultimi giorni nei poliambulatori della Locride si stanno registrando disagi, malumori e momenti di forte tensione tra operatori sanitari e cittadini. Alla base dei disservizi vi sarebbero le nuove disposizioni riguardanti le visite specialistiche domiciliari rivolte ai pazienti non trasferibili, ossia a coloro che, per gravi motivi di salute, non possono raggiungere autonomamente le strutture sanitarie territoriali.
Con una nota datata 6 novembre, il direttore del Distretto Sanitario della Locride, Salvatore Barillaro, ha inviato una comunicazione interna a tutti i poliambulatori del territorio, introducendo un cambiamento sostanziale nella gestione delle richieste. Secondo la nuova procedura, le strutture dovranno ora rivolgersi al dottor Antonio Macrì, a cui è stato formalmente attribuito l’incarico di “coordinamento della medicina convenzionata e delle procedure di accesso alle prestazioni sanitarie territoriali”. La novità, tuttavia, sembra aver paralizzato il meccanismo di erogazione dei servizi. Numerosi utenti riferiscono infatti di essere stati dirottati verso Siderno, sede del Distretto Jonico, per ottenere informazioni o per cercare di far autorizzare le visite di cui necessitano con urgenza. Molti, però, denunciano l’impossibilità di contattare sia il dottor Macrì sia lo stesso direttore Barillaro: il centralino del distretto inoltra squilla a vuoto, mentre le richieste restano inevase.
Gli operatori dei poliambulatori esprimono frustrazione e impotenza di fronte a una situazione che li mette in seria difficoltà con l’utenza. «Abbiamo inviato decine di prescrizioni per l’autorizzazione – raccontano alcuni dipendenti – ma finora nessuna è stata accolta. È inutile raccoglierne altre se non vengono evase». Di conseguenza, gli utenti vengono invitati a recarsi personalmente a Siderno, affrontando spostamenti e disagi. Secondo fonti bene informate, inoltre, il dottor Macrì avrebbe rifiutato l’incarico affidatogli dal direttore Barillaro, aggravando ulteriormente una situazione già complessa e lasciando di fatto il sistema privo di un referente operativo. Il risultato è un vero e proprio stallo amministrativo e organizzativo, in cui a pagare il prezzo più alto sono, ancora una volta, i pazienti in attesa di assistenza, costretti a subire ritardi e incertezze in un settore che dovrebbe invece garantire continuità e prossimità delle cure.

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