SIDERNO: la popolazione chiede a Ritorto di ritornare sui suoi passi

SIDERNO: la popolazione chiede a Ritorto di ritornare sui suoi passi

SIDERNO - L’unica certezza è arrivata dalla grande risposta dei sidernesi che, in migliaia, nel tardo pomeriggio di ieri hanno affollato il lungomare delle Palme, rispondendo all’appello di un comitato spontaneo nato per invitare il sindaco dimissionario Riccardo Ritorto a rivedere la propria decisione a e rimanere al timone dell’amministrazione. Per il resto, bisognerà attendere un’altra settimana, per una scelta che, come ha detto lo stesso primo cittadino, dovrà prendere «Con la testa, oltre che col cuore». La partecipazione è stata massiccia, tra cori da stadio, striscioni e applausi a sottolineare i passaggi fondamentali del discorso fatto a braccio, senza appunti e privo di una direttrice chiara, tanto che in alcuni frangenti sembrava virare verso il discorso d’addio, con tanto di ringraziamento ai dipendenti comunali, ai collaboratori, ai vigili urbani e agli amici del comitato spontaneo «ma in particolare – ha detto – al vescovo Morosini e al presidente del Cids Demetrio Costantino» che lo hanno invitato pubblicamente a rimanere al proprio posto; altre volte è sembrato un comizio elettorale di fine mandato, con tanto di elenco di risultati che verranno compendiati in un volume in stile berlusconiano in cui il sindaco intende illustrare i risultati del primo anno di amministrazione. Tra il pubblico, anche il suo omologo di Gioiosa Jonica Mario Mazza, anche lui raggiunto da un avviso di garanzia qualche mese fa, a margine dell’operazione “Black garden”. Ritorto, che invece risulta indagato nell’operazione “Falsa politica”, nel corso della quale sono state eseguite delle ordinanze di custodia cautelare che hanno colpito, tra gli altri, il consigliere di maggioranza Domenico Commisso e alcuni ex amministratori, ha ribadito un concetto già espresso ampiamente dopo l’operazione «Non c’è un solo atto – ha detto – che non sia stato compiuto dalla mia amministrazione fuori dalla trasparenza e correttezza gestionale. Noi – ha proseguito – abbiamo fatto una rivoluzione, aprendo non solo le porte della casa comunale, ma anche i cassetti, scoprendo un debito complessivo di venti milioni di euro, ma non ci siamo persi d’animo, riuscendo a risparmiare in un solo anno un milione e mezzo, mantenendo gli stessi standard dei servizi, anzi spesso migliorandoli, come nel caso del servizio di mensa scolastica e di trasporto degli alunni, che ci siamo garantiti con un risparmio di 120.000 euro rispetto ai tempi in cui lo gestiva l’attuale consigliera di opposizione del gruppo Pd Nunziatina Galluzzo». Già, il Pd. Il gruppo consiliare dei democrat è l’unico destinatario degli spunti polemici del discorso di Ritorto che ribadisce al leader dell’opposizione consiliare Mimmo Panetta e soci che «Non possono fare i moralisti perchè non hanno le qualità morali per farlo e – ha rilanciato – sono pronto a sfidarli pubblicamente per dimostrarlo». E poi «Panetta perde le elezioni da 14 anni e ora lui e i suoi fanno sciacallaggio politico sulla mia situazione. Perchè – ha detto Ritorto – Panetta non ha rinunciato all’incarico professionale che si era aggiudicato al Comune di Siderno una volta che è stato eletto come ha fatto il nostro consigliere Curciarello?». Quindi, in un crescendo di verve e sostegno del pubblico assicura che «Se mi dovessi ricandidare rivincerei e sono pronto a rimettermi in gioco una volta superato questo periodo». Accanto a lui il sindaco dei giovani di Siderno Laura Oliveto e l’addetto stampa del Comune Filippo Todaro, che prima di dare la parola al sindaco legge alcune lettere pervenute a sostegno del primo cittadino e si lancia in un endorsement che arriva a definire anche gli occhi cerulei di Ritorto come «simbolo di trasparenza». Durante il monologo gli aspetti legati alle indagini in corso vengono solo sfiorati mentre non manca un riferimento alle condizioni di salute del sindaco «La mia malattia – ha detto – rappresenta una sfida decisiva che affronto con grande spirito ed è stata determinante nel convincermi a candidarmi a sindaco per il bene che voglio a questa città che non cambierei con nessun altra al mondo». Finisce con un saluto a un giardiniere indiano «Col quale – ha detto – abbiamo avviato un progetto teso a favorire l’integrazione della comunità indiana in quella sidernese» e un invito ai numerosi cittadini presenti: «Qualunque sia la decisione che prenderò vi prego di accettarla, anche se non corrisponde alle vostre aspettative». Un passaggio, quest’ultimo, che fa pendere l’ago della bilancia verso una conferma delle dimissioni. Salvo ripensamenti.

 

GIANLUCA ALBANESE

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