Bandiere blu' in Calabria, sempre meno.

Bandiere blu' in Calabria, sempre meno.

 Sono solo tre le spiagge calabresi (erano il doppio l'anno scorso) che potranno fregiarsi della ''Bandiera Blu'' per la stagione balneare 2013. Il sigillo di qualita' assegnato dalla Fondazione per l'educazione ambientale (Fee), sventolera' quest'anno solo a Melissa, Ciro' Marina e Roccella Ionica. Eliminate le riviere di Marina di Gioiosa Ionica, Amendolara e Cariati. I riconoscimenti sono stati assegnati nella XXVII cerimonia di premiazione alla presenza dei sindaci.per una regione che dovrebbe fare del turismo il volano di sviluppo per uscire dalla crisi ed essendo per 3/4 bagnata dal mare e' un record negativo che dovrebbe far vergognare chi, come i cittadini non rispettano il nostro mare, e chi amministra e non sa far rispettare le regole.

Che il segnale sia negativo non c’è dubbio. Il riconoscimento delle Bandiere Blu, infatti, non dà soltanto riscontri sulla pulizia del mare, ma anche sulla tendenza al turismo sostenibile nelle località che concorrono al premio. È nel dare uno sguardo agli indicatori presi in considerazione che emerge la difficoltà del turismo calabrese. La Bandiera Blu va solo alle acque “eccellenti” (secondo regole più restrittive di quelle previste dalla normativa nazionale), che possono dimostrare regolari campionamenti effettuati nel corso della stagione estiva. Solo dopo la verifica di queste due condizioni preliminari si può accedere alle successive valutazioni, che vanno dall’efficienza della depurazione delle acque reflue e della rete fognaria (che deve essere allacciata almeno all'80% su tutto il territorio comunale) alla raccolta differenziata. È necessario avere vaste aree pedonali, piste ciclabili, un arredo urbano curato, aree verdi; e poi spiagge dotate di tutti i servizi e di personale addetto al salvamento, accessibilità per tutti (abbattimento delle barriere architettoniche); strutture alberghiere, servizi d'utilità pubblica sanitaria, informazioni turistiche, segnaletica aggiornata. Tutte parole che in Calabria – al di là degli sforzi di alcuni amministratori locali – si fatica persino a pronunciare.

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