Accoglienza: le associazioni resistono, ma chiedono risposte.

Accoglienza: le associazioni resistono, ma chiedono risposte.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA DA PARTE DEL COORDINATORE DEI PROGETTI DI ACCOGLIENZA RECOSOL, GIOVANNI MAIOLO

Il 26 febbraio 2014 gli operatori del progetto di accoglienza recosol di Gioiosa Jonica, approfittando delle temperature primaverili, hanno approfondito con i migranti richiedenti asilo e i rifugiati la conoscenza del territorio, organizzando una giornata di escursione all’insegna dell’allegria nella Vallata del Torbido. 

Attività fortemente voluta dall’equipe di Recosol per cui la gestione dei progetti di accoglienza non rappresenta una mera questione tecnica e burocratica e lo dimostra ponendo sempre al centro dell’azione sociale le persone. 


Nonostante il progetto di accoglienza di 28 migranti ospitati dalla nostra associazione, tra Riace e Gioiosa Jonica, si sia concluso senza nessuna indicazione di trasferimento da parte del Ministero dell’Interno e senza relativa copertura economica, la Rete dei Comuni Solidali, per scelta etica, sta continuando a garantire l’ospitalità dei migranti con le proprie sole forze, esattamente come stanno facendo, da oltre un mese, gli enti gestori dei progetti di accoglienza del Comune di Riace. 
Chiaramente questa situazione non potrà in nessun modo protrarsi nel tempo e urge l’intervento delle istituzioni al fine di individuare una soluzione rapida e tempestiva. I ritardi cronici dello stato italiano non possono e non devono essere pagati né dai richidenti asilo né dagli enti del Terzo Settore. Tuttavia, nonostante le criticità di sistema, è doveroso riconoscere la disponibilità della Prefettura di Reggio Calabria, alla quale vanno i nostri ringraziamenti per gli sforzi messi in campo. 

Gioiosa Jonica, lì 28 febbraio 2014

Il coordinatore dei progetti di Accoglienza Recosol 
Giovanni Maiolo
 

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