Catanzaro,il market della droga,arrestati 32 rom

Catanzaro,il market della droga,arrestati 32 rom

Riuscivano a “soddisfare” circa 150 clienti al giorno provenienti da tutta la Calabria. Non è uno dei grandi centri commerciali sorti alla periferia di Catanzaro, ma il fortino dello spaccio di stupefacenti nel quartiere Germeneto. Ci sono voluti 250 uomini della polizia per entrare nell'enclave rom. Trentadue persone arrestate, interi nuclei familiari trasferiti in carcere; altre 14 persone invece sono state raggiunte da un provvedimento di obbligo di dimora. Forte la presenza di donne, 19 quelle arrestate. Avevano un ruolo di primo piano nella gestione di questa Scampia catanzarese. In molti casi erano loro a consegnare la droga agli acquirenti. Sostanze che venivano nascoste nei passeggini dei bambini.
Il tutto si svolgeva nel piccolo quartiere di Germaneto. Poco meno di 30 villette concesse alcuni anni fa alla comunità rom per tentare un'integrazione, obiettivo decisamente fallito. Negli anni quel pugno di case raggiungibile solo attraverso una strada e nascosto tra due colline è diventato territorio off limits anche per le stesse forze di polizia. Un supermarket del crimine, dove era possibile trovare e comprare di tutto. Impossibile anche solo avvicinarsi senza essere scoperti dalle “sentinelle” piazzate dal gruppo. Grazie al coraggio degli uomini della narcotici, ha sottolineato il questore Guido Marino, si è riusciti a piazzare due telecamere che hanno immortalato quel che avveniva nel “fortino”. Gli investigatori hanno quindi potuto documentare come avveniva l'acquisto di droga. Probabilmente, però, non si aspettavano di trovarsi davanti un mercato così fiorente. Si creavano addirittura delle code per l'ingresso al campo rom, tanto da mettere una sbarra per organizzare il traffico. Gli acquirenti entravano e venivano avvicinati da un primo soggetto che prendeva “l'ordinazione”, il cliente veniva poi invitato ad andare più avanti dove veniva raggiunto da un'altra persona che dopo aver preso la droga occultata in casa o nei cortili ricolmi di rifiuti la consegnava ricevendo in cambio il denaro. Una scena sempre uguale, ripetuta decine e decine di volte al giorno. Per confermare quanto osservato, gli investigatori della Squadra Mobile, guidati da Rodolfo Ruperti, hanno ascoltato un centinaio di assuntori. Durante le indagini sono stati sequestrati oltre 1000 dosi di cocaina; 700 dosi di eroina; 300 grammi di hashish; una pistola calibro 22, munita di silenziatore artigianale e completa di caricatore contenente 10 cartucce dello stesso calibro e 98 cartucce; una pistola a tamburo calibro 38;  un  fucile mitragliatore Ak-47 kalashnikov ; un fucile semiautomatico da caccia. Un unico indagato è sfuggito all'arresto, si tratta di Giovanni Berlingieri di 37 anni.
Il questore Marino ha voluto sottolineare l'ottimo lavoro svolto dai suoi uomini che ha sgominato una vera e propria «industria dello spaccio». «Questa, però – ha aggiunto il questore - non può essere l'unica risposta, penso alle politiche sociali e a quelle  di integrazione. Noi possiamo e dobbiamo affrontare la fase repressiva dei reati, ma sulle cause il compito spetta ad altri istituzioni». Il procuratore Vincenzo Antonio Lombardo ha parlato di importante risultato che colpisce «un'organizzazione ormai capace di trattare anche con le potenti famiglie della 'ndrangheta». Il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli ha assicurato che «non ci sarà più uno spazio che viva sottratto alle regole dello Stato».

fonte corrieredellacalabria

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