Colpo al clan Lo Giudice, 20 anni di carcere per Luciano

Colpo al clan Lo Giudice, 20 anni di carcere per Luciano

REGGIO CALABRIA - Le pene sono più basse rispetto a quanto chiesto dal pm Beatrice Ronchi e – forse a sorpresa – arrivano anche due assoluzioni per gli imprenditori Rocco e Antonio Arillotta, ma sono comunque pene pesantissime quelle che il collegio presieduto da Silvia Capone, con Maria Teresa De Pascale e Margherita Amodeo a latere, ha distribuito fra capi e gregari del clan Lo Giudice.
La pena più alta va a Luciano Lo Giudice, considerato la mente imprenditoriale del clan e per questo punito con 20 anni di detenzione, in luogo dei 30 chiesti dal pm.
A suo carico cade la vicenda dell'intestazione fittizia delle ditte di legname degli Arillotta – per questo assolti dall'accusa di essere testa di legno di Lo Giudice – ma, suggeriscono le difese, anche il ruolo di capo promotore del clan.
Un rebus che bisognerà attendere  le motivazioni per sciogliere, come per comprendere quali elementi abbiano pesato a carico dei diversi imputati.

Nonostante non arrivi ai 20 richiesti, pesantissima è la condanna inflitta all'ex ufficiale dei carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi, punito con 14 anni e 6 mesi di reclusione più 600 euro di multa, mentre è di 18 anni più 3500 euro di multa, in luogo dei 26 invocati,  la pena disposta per  Antonio Cortese, considerato l'armiere del clan.

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