Maria Rita Canova, Garante disabile di Bovalino " diritto allo studio per gli alunni diversamente abili garantito in modo incompleto"

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Come Garante della Persona disabile, ritengo sia doveroso pronunciarmi in merito alla vicenda che ha interessato una famiglia di Bovalino, che è ricorsa alle vie legali per far sì che venisse riconosciuto al proprio figlio disabile il completo servizio di assistenza specialistica scolastica. Per certi versi l’accaduto rappresenta una conferma, perché la legge ha ribadito l’inalienabilità del diritto allo studio, ma come più volte affermato, è inaccettabile che un diritto fondamentale come quello all’istruzione sia oggetto di dispute legali, quando in realtà dovrebbe essere semplicemente GARANTITO.
Come Garante del comune di Bovalino sono completamente consapevole che nonostante tutte le difficoltà economiche in cui versa l’Ente, molte sono state le risorse e le attenzioni investite dall’attuale amministrazione al servizio dell’assistenza educativa specialistica, risultando il Comune tra quelli della Locride e non solo, ad aver dedicato maggiori attenzioni e risorse al tema. Infatti, anche per quest’anno scolastico è stata garantita la presenza di figure specialistiche con certificazione ABA. Ciò ha consentito a tutti gli alunni con disturbo dello spettro autistico, di poter usufruire di tali figure specializzate, in modo continuativo e ove necessario anche in ambito domiciliare. Nonostante questi importanti obiettivi raggiunti, il diritto allo studio per gli alunni diversamente abili del Comune è stato garantito in modo incompleto, in quanto non è stato possibile rispettare la totalità del monte ore previsto dai PEI di ciascun alunno disabile.
Non posso che esprimere profondo rammarico per tutto l’accaduto, perché non ritengo giusto e non sopporto l’idea che nonostante gli studi, i convegni, le convenzioni Onu, le leggi, alla fine dei conti non sia possibile garantire ai più fragili quegli strumenti che gli consentirebbero, pian piano, di accorciare le distanze tra loro e un mondo che corre ancora troppo veloce. Detto ciò, vorrei che questa triste vicenda servisse a far comprendere che un servizio specialistico così strettamente legato al diritto allo studio, non può essere gestito da un ente comunale, ma dovrebbe essere di totale competenza Ministeriale, esattamente come funziona per gli insegnanti di sostegno e per tutte le professionalità scolastiche. È profondamente ingiusto che un diritto simile gravi esclusivamente sulle eventuali risorse di un Ente comunale, perché a farne le spese come sempre, in termini di qualità, continuità e quantità sono solo gli alunni diversamente abili e questo come Garante e professionista del settore non lo posso accettare.