Premi Flaiano 2024: “La Fortuna del Greco” di Reale nella terna under 35

Premi Flaiano 2024: “La Fortuna del Greco” di Reale nella terna under 35

Sul podio del prestigioso premio, sezione letteratura, la storia di una Calabria lontana e dimenticata.

Un calabrese di seconda generazione. Potremmo definirlo così, Vincenzo Reale. I suoi genitori si erano trasferiti dalla Locride al centro-nord d’Italia, dov’è nato. Ma lui conosce bene la nostra terra, sente di appartenerle. Sin da bambino ha vissuto la Calabria e ha ascoltato i racconti del nonno, di cui ha fatto tesoro romanzandoli nel suo esordio letterario “La Fortuna del Greco”, edito a gennaio 2024 da Rubbettino. «Un lavoro di scrittura lungo dieci anni», aveva spiegato Reale qualche mese fa a RadioVenere. Oggi la pazienza e la qualità stanno maturando i loro frutti.

Vincenzo ha accompagnato il Greco, il suo protagonista, in giro per l’Italia, e soprattutto nella nostra Calabria. Il romanzo è stato inserito nella terna finale dei Premi Flaiano, nella categoria under 35. Sarà il 30 giugno 2024 a Pescara la cerimonia di premiazione del prestigioso riconoscimento intitolato al celebre scrittore e giornalista Ennio Flaiano, giunto alla cinquantunesima edizione.

La fortuna del Greco è la storia di un mastro muratore che voleva costruirsi una casa, il suo futuro e la sua speranza. La vita di un uomo nato e cresciuto in un mondo quasi preistorico e magico, distante dai grandi avvenimenti storici del suo tempo. Una storia dimenticata, come tante altre, e proveniente dal passato più recondito della nostra terra di Calabria. Reale vuole renderle giustizia per «testimoniare che queste persone sono esistite e non vanno dimenticate». L’ultima volta che ho parlato con Vincenzo si trovava a Firenze. Aveva appena presentato il suo romanzo a Milano ed era pronto a viaggiare lungo lo stivale con la sua storia.

Oggi dove ti trovo Vincenzo?

«Mi sono trasferito a Roma ad aprile, in questo momento abito qui. Era da un po’ che volevo spostarmi nella capitale e dopo il tour di presentazioni in giro per la Calabria ho deciso che era giunto il momento. Mi piacciono le grandi città, speravo di trovarmi bene ed è così. Traslocare e salutare gli affetti è stato difficile ma sento che Roma sia il luogo adatto per questo periodo della mia vita».

Cos’è accaduto in questi mesi?

«Ho portato La Fortuna del Greco tra la gente. Il protagonista è il libro, non io. Vorrei che la storia di Antonio Il Grecopossa arrivare a quante più persone possibile. Sono stato anche al Salone del Libro a Torino, e in altre città d’Italia, anche qui a Roma. Nel mio viaggio lungo lo stivale ho avuto l’occasione di conoscere tante persone, professionisti del settore, della scrittura e dell’editoria. È stato emozionante ricevere la loro opinione sul romanzo. È una cosa a cui tenevo, sono felice stia accadendo. È un mondo che ho sempre voluto conoscere ma finché non lo tocchi con mano non credi possa esistere veramente. A Roma invece è molto tangibile, ed è un altro motivo per cui ho scelto di trasferirmi qui».

In foto, Vincenzo Reale presenta "La Fortuna del Greco" in compagnia della scrittrice di Cittanova Maura Sicari.

Raccontaci del Salone del Libro a Torino.

«È stato emozionante, ho incontrato tante splendide persone e mi sono trovato benissimo. Quando ero all’università sognavo di scrivere e di poterci arrivare un giorno. Ho aperto gli occhi ed ero lì a presentare La Fortuna del Greco».

Quale riscontro hai avuto dai lettori calabresi?

«Ero preoccupato perché non sapevo come sarebbe stato accolto un romanzo sulla Calabria scritto da qualcuno nato e cresciuto lontano. Ma come ti avevo già raccontato, la Calabria la conosco, l’ho vissuta e la amo. Mi sento calabrese. Durante ogni singola presentazione mi sono impegnato per esprimere il sentimento profondo che mi lega alla Calabria. La Fortuna del Greco, il mio libro, l’ho iniziato e terminato lì».

«Credo di essere stato compreso. Le persone sono state aperte al dialogo, di una gentilezza e una disponibilità commovente. Ho raccontato la storia di un muratore perché sono figlio e nipote di un muratore. Sono andato in Calabria col cuore in mano e sono stato accolto. Non potevo desiderare di più».

Un momento della presentazione de "La Fortuna del Greco" alla Mondadori di Siderno.

In foto, un momento della presentazione de "La Fortuna del Greco" alla Mondadori di Siderno.

Sei nella terna finale dei prestigiosi Premi Faiano, categoria under 35. Come ti senti?

«Non so precisamente quante opere siano state candidate al premio, sicuramente parecchie. Una mattina il mio editore mi ha telefonato per comunicarmi la notizia, la selezione nella terna finale under 35 dei Premi Flaiano. È stato pazzesco, è pazzesco. In questo momento mi sembra tutto assurdo, ripenso a quando ero solo nella mia stanza durante l’università, a Siena, a studiare e scrivere qualche racconto. In un attimo sono finalista di un premio così importante. È una cosa più grande di me, sono emozionato. È La Fortuna del Greco ad essere in finale, il romanzo. Non io.

In foto, Vincenzo Reale presenta "La Fortuna del Greco" in compagnia di Daniele Petruccioli.

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