Versadia porta nella Locride l’informatica del futuro

Versadia porta nella Locride l’informatica del futuro

Fondata pochi mesi fa dal locrese Luca Tropea, l’azienda si occupa di blockchain, web3 e metaverso.

GERACE – Li avevamo incontrati un mese fa, durante l’edizione 2024 del Borgo Incantato di Gerace. Non erano passati inosservati, i ragazzi in maglietta nera nell’edificio poco oltre la porta del sole. È proprio lì che si trova la sede di Versadia, startup made in Locride fondata dal giovane Luca Tropea. In quell’occasione la tecnologia ci ha permesso di fare un viaggio nel tempo e visitare una ricostruzione medievale di Gerace con l’ausilio di un visore VR.

«Ci occupiamo della fornitura di servizi informatici avanzati per aziende», spiega Tropea. «Operiamo nel settore della blockchain e del metaverso e siamo specializzati nel web3 e nella migrazione verso di questo dal web2».

Riduciamo ai minimi termini questi concetti per chi non è del settore. Cos’è il web3? E perché dovrebbe essere migliore del web2? «Il web2 non è altro che l’internet a cui siamo abituati oggi. All’inizio c’era il web1, dove per pubblicare qualcosa online era necessario essere programmatori; l’unica interazione possibile era sui forum».

«Il web2, definito anche dinamico, è quello che ha reso possibile il presente dell’internet. Postare su Facebook, leggere l’edizione digitale della gazzetta, concludere un acquisto online». Ha reso possibile l’interazione di tutti gli utenti con la rete. «Ma ha una grande vulnerabilità, ovvero la raccolta centralizzata delle informazioni. Gli utenti danno in mano quanti più dati possibile al fornitore di un servizio (come Facebook) per poter utilizzare questo a pieno». I dati vengono archiviati su database singoli e una volta ceduti, l’utente ne perde ogni controllo. I fornitori alla fine hanno il totale controllo di questi e li utilizzano per finalità di marketing e possono addirittura cederli e venderli, guadagnandone.

Questa è la situazione alla base dell’annosa questione della tutela della privacy degli utenti. «I garanti, l’Unione Europa in primis, sono impegnati per regolamentare questa situazione, ma i controlli non sono semplici e le casistiche da analizzare infinite». I servizi che utilizziamo online sono spesso gratis ma hanno un costo non indifferente per le aziende che li distribuiscono. Questi costi sono sostenuti talvolta dagli investitori, che richiedono degli utili. I nostri dati sono la moneta perfetta.

Qui entra in gioco il web3. «Questo si basa sulla decentralizzazione», spiega ancora Tropea. «È il concetto alla base della blockchain delle criptovalute. C’è una catena di utenti e server che tutela i dati e certifica le transazioni, senza intermediari come le banche. Il risultato è maggiore libertà ed indipendenza». Non solamente di transazioni economiche si tratta. «Una transazione è più genericamente un’interazione, la richiesta di lettura o scrittura di un’informazione sulla blockchain, che diventa il database. Un grande libro mastro a pezzetti, da unire e consultare all’occorrenza».

E qui entra in gioco anche Versadia. «Web3 e blockchain sono le tecnologie in cui siamo specializzati. Offriamo assistenza alle aziende che vogliono migrare la propria architettura informatica dal web2 al web3, adattando la propria strategia e la propria infrastruttura tecnologica ai tempi che corrono».

Appassionato di informatica sin da bambino, Luca Tropea, il fondatore di Versadia, ha studiato presso i Liceo Scientifico Zaleuco di Locri. Ha collaborato al progetto del metaverso TheLine di Dubai. «TheLine è il progetto di una città futuristica in Arabia Saudita che verrà costruita nel deserto». Sarà una città modulare, che potrà cambiare in forma e architettura. «Per TheLine ho replicato in 3D parte dei modelli della documentazione progettuale originale, che sono adesso oggetto di studio per la fattibilità e l’abitabilità».

«Credo molto nel territorio, sono voluto partire da qui», conclude Luca Tropea. «Mi piace l’idea di poter costruire qualcosa di importante partendo dalle radici e dalla tradizione. Siamo qui a disposizione delle aziende e degli enti che sono pronti a fare un passo in avanti». Per non arrivare in ritardo all’appuntamento con il futuro.

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