"Un comitato per far luce sull'inquinamento derivato da depositi abusivi".

"Un comitato per far luce sull'inquinamento derivato da depositi abusivi".

Gli iscritti e i simpatizzanti del Circolo SEL della Locride hanno appreso con preoccupazione e sconcerto dell’ennesima conferma che dimostra come la Locride ed altri territori non solo calabresi sono stati, e ancora lo sono, utilizzati come depositi abusivi di rifiuti pericolosi, radioattivi e nocivi per l’ambiente e per la salute umana.

Ad avvilire e ad aumentare lo sconforto è la notizia, derivante dalla desecretazione degli atti parlamentari d’inchiesta sul caso Ilaria Alpi, che anche in questo caso, come nel caso della Terra dei Fuochi in Campania, le istituzioni già sapessero da decenni della situazione e non abbiano provveduto, né direttamente, né indirettamente non solo ad avvisare la popolazione, ma soprattutto ad una messa in sicurezza e la bonifica dei territori interessati.

Quante vite sono state stroncate o afflitte da gravissimi problemi di salute in questi anni e per diretta e concatenata relazione con questi criminali fatti e le relative omissioni?
Quanti politici e amministratori locali hanno taciuto, per complicità, omertà o ignoranza, sui pericoli che la nostra gente ancora vive per tutto ciò che è stato permesso e favorito?
Può la vita dei cittadini essere nulla di fronte ad una assurda "ragion di Stato"?
Ciò che è certo è che nulla è avvenuto per caso e che questo è stato uno degli episodi che ha visto insieme per decenni, e ancora forse vede, istituzioni deviate, mafie, politica affaristica e irresponsabile, porre in essere azioni come l’affondamento di navi con rifiuti pericolosi e radioattivi lungo le nostre coste, il loro interramento o l’occultamento nelle nostre montagne, l’irresponsabile apertura e dislocazione incontrollata di discariche sul territorio, il favorire la creazione di strutture termovalorizzatrici e di produzione di energia elettrica con dimostrata pericolosità per l’ecosistema e la vita umana. E’ forse questo intreccio che ha impedito finora l’istituzione di un registro tumori territoriale e la predisposizione di accurate indagini sulla mortalità locale che avrebbero di certo reso più evidente l’anomalia che riguarda questa zona lontana da insediamenti produttivi pericolosi e al tempo stesso vera e propria terra della morte?

Dopo anni di silenzi, interrotti sporadicamente da eroici servitori dello Stato morti per la verità come il Capitano De Grazia che indagava con determinazione sulle “navi dei veleni”, solo recentemente è stato il neo Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Calabria Cafiero de Raho, a cui manifestiamo stima e vicinanza, ad aver sollevato il caso delle mancate indagini in materia di rifiuti smaltiti abusivamente.

E’ il caso di chiedere con forza un’azione investigativa, giudiziaria e scientifica che racconti la verità alla Locride e all’Italia. E’ il caso che i cittadini, le associazioni di ogni tipo, i partiti e gli enti locali si uniscano al più presto per la costituzione di un “Comitato per la verità sullo stato di inquinamento criminale della Locride”, comitato che avrà la funzione di impulso e di controllo sull’azione dei vari livelli dello Stato a tutela della salute pubblica nella zona.

Da cittadini della Locride che vivono la politica come strumento di difesa collettiva del territorio nei confronti degli interessi spregiudicati e nocivi non possiamo, infine, non manifestare ai partiti, e soprattutto al nostro neo segretario regionale Mario Melfi, la necessità di porre al primo posto della prossima campagna elettorale regionale calabrese, e nei programmi, questo tema, chiedendo, inoltre, con forza e determinazione l’esclusione dalla competizione elettorale di qualsiasi soggetto implicato, anche indirettamente e anche solo per omessa vigilanza politica, pena una rivolta popolare civile, ma ostinata e senza sconti.


Il coordinamento del Circolo SEL Locride

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