Il saluto a Peppe Platani di Armando Panetta
Se n’è andato, in silenzio… a testa bassa nel raggiungere le quinte quando ancora, al calare del sipario, è vivo lo scrociare degli applausi.
Rumore in sottofondo e il battito del cuore che si armonizza a quanto è appena stato sul palco.
Il tempo, il ritmo, la musica… una melodia che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Una melodia condivisa con il mondo, i suoi amici, il suo pubblico.
Statura bassa e animo gigante.
L’animo dell’artista, l’animo della persona.
In un mondo ideale, l’incarnazione dell’uomo perfetto… umano, solidale, premuroso.
Non era perfetto, Peppe Platani.
Come tutti gli uomini ha avuto probabilmente, anche lui, i suoi difetti.
Tuttavia, i suoi pregi sono stati cosí tanti da rendere trascurabile tutto il resto.
Il sorriso che ne precedeva la parola, rappresentava lo stato d’animo col quale ci si sarebbe andati a interfacciare.
E, puntualmente, quel sorriso si apriva sempre quando il contesto presupponeva la possibilità di imbracciare uno strumento e dare vita alle parole con della buona musica.
Già, la musica, sua sposa e ragione di vita, che ci ha permesso di ammirare l’artista, apprezzandone la dedizione, ma, ancor piú, di conoscere l’uomo.
“Oggi, 30 Settembre” - come nel giornale radio che si apprezza nella celebre canzone di Lucio Battisti , “29 Settembre”-
poi d’improvviso lei, la musica, sorrise, ammiccando a uno dei suoi piú fedeli interpreti e compagni.
Oggi, Peppe ci ha lasciati e si fatica di brutto a crederlo.
Ma nell’incredulità generale dell’intera comunità artistica calabrese, una coincidenza cede il passo alla narrazione.
Era il 30 Settembre di 14 anni fa quando un altro illustre interprete e artista musicale, Piero Cusato, lasciava questa terra per cieli alti e azzurri.
Non si fa fatica a credere che lo spartito del destino abbia voluto segnare, proprio in questa data, la sincronía perfetta tra due grandi musicisti che inevitabilmente sapevano tenere lo stesso tempo.
Pur grande il vuoto e il rammarico per chi troppo presto ci ha lasciati,
tra questi anche Roberto Chiricosta
che con Peppe e Piero ha condiviso palchi e serate, viene da sorridere a pensare che magari Peppe, in questo giorno, in questo anno, abbia voluto posizionarsi, a un tritono di distanza da chi lo ha preceduto.
Del resto, questa distanza di tre toni, seppur dissonante, ha un nome e un cognome: intervallo di QUARTAUMENTATA.
Buon viaggio, Peppe e… cieli azzurri.
Grazie di tutto