LOCRI: disavanzo per 3.800.000 euro

LOCRI: disavanzo per 3.800.000 euro

LOCRI 3.800.000 euro. A tanto ammonta il disavanzo sul consuntivo 2011 del Comune di Locri. Numeri che, sicuramente, non lasciano sonni tranquilli agli amministratori. Se n’è discusso nel corso del consiglio comunale di ieri sera, convocato dal presidente Antonio Cavo su richiesta dei gruppi di minoranza per discutere delle prescrizioni contenute nella delibera della Corte dei Conti numero 48 del 2012, con la quale la magistratura contabile ha mosso numerosi rilievi ai quali ha chiesto di porre rimedio, programmando gli interventi di risanamento entro novanta giorni. Già, novanta giorni. Trenta sono già trascorsi e, dopo la relazione dell’assessore al Bilancio Pepè Gelonese, e l’appello all’unità per il bene della città da parte del consigliere di maggioranza Piero Leone, il capogruppo di minoranza Raffaele Sainato, ex assessore al ramo nella passata consiliatura ha mostrato tutte le proprie preoccupazioni, ribadendo, come gli altri colleghi dell’opposizione, le perplessità già manifestate nel corso della conferenza stampa congiunta tenutasi sabato scorso. Per il capogruppo di Città in Comune, infatti «Il rischio dissesto resta concreto e la mia sensazione è che siamo a sessanta giorni dallo scioglimento del consiglio comunale come prevede la legge, se non si pone rimedio alla pesante situazione evidenziata dalla Corte dei Conti e dalla relazione dell’assessore Gelonese non vedo soluzioni ai vari problemi denunciati, tanto che a questo punto c’è da augurarsi che arrivi un commissario prefettizio». Quasi una provocazione, quest’ultima, alla quale – c’è da dirlo – non hanno aderito gli altri consiglieri d’opposizione. Di sicuro, tra i nodi principali da sciogliere ci sono i tanti residui attivi e passivi da scorporare. Per l’ex sindaco Macrì «bastava leggere le vecchie relazioni degli allora assessori Sainato e Rupo per trovare le soluzioni ai problemi e prendere le opportune contromisure, cosa che  - ha insistito – questa amministrazione depressa e deprimente non sta facendo». Lunga la replica del sindaco Pepè Lombardo che, da politico di lungo corso, ha parlato per oltre tre quarti d’ora a braccio, enucleando senza tentennamenti i singoli punti oggetto degli interventi dei consiglieri di maggioranza e precisando che «I rilievi mossi dalla Corte dei Conti si riferiscono al rendiconto dell’anno 2010 – quando governava la giunta Macrì, dunque – e ai due anni precedenti. Noi abbiamo fatto chiarezza sui conti comunali chiedendo l’ispezione ministeriale che è stata fatta dal dottor Cervellini, dal quale abbiamo appreso l’esatto ammontare del disavanzo sul consuntivo del 2011, pari a 3.800.000 euro. Poi, il responsabile del servizio di tesoreria Marasco ha eliminato molti residui e presto porterà una relazione con tutto il lavoro svolto. Inoltre, abbiamo rilevato che ci sono molto cittadini che evadono i tributi perchè non iscritti a ruolo e che, a fronte di cento passi carrabili regolari per i quali si paga la tassa, almeno mille sono abusivi». Un lavoro di accertamento, dunque, i cui risultati però non sarebbero ancora definitivi ma che prosegue «Grazie – ha spiegato il primo cittadino – a una cabina di regia appositamente creata con compiti di coordinamento dei vari uffici comunali, affinché si superino certe pastoie burocratiche che rendono più complicate le procedure e responsabilizzino meglio gli uffici comunali visto che purtroppo alcuni dipendenti non fanno ancora il loro dovere appieno». E poi «A ottobre del 2011 abbiamo messo a posto le carte adeguando il bilancio alla reale situazione dell’ente, tenendo conto dei debiti fuori bilancio, tenendo fede al nostro intento di impegnare le spese solo quando c’è la copertura finanziaria, senza fare nemmeno anticipazioni di cassa». Insomma, l’unica via è quella del rigore finanziario, anche se la lunga e articolata risposta di Lombardo non ha soddisfatto l’opposizione che con Francesco Macrì ricorda che «I residui del rendiconto 2010 hanno origine negli anni in cui amministrava Lombardo» e che «Il monitoraggio dei passi carrai abusivi era stato compiuto sotto la mia amministrazione che sicuramente avrà fatto degli errori, ma che aveva dato un’altra vivacità ad una città che ora appare più che mai morta e che ha perso tutte le sue manifestazioni più importanti, in primis il Giugno Locrese». Un tema, questo, che ha caratterizzato anche l’intervento del capogruppo di “Leali alla città” Alfonso Passafaro, secondo il quale «Almeno i novemila euro necessari alla pulizia della spiaggia avrebbero potuto essere anticipati dal Comune, visto che la Regione, come sempre, eroga il proprio contributo per questo scopo», mentre per Sainato «Questa cabina di regia concepita nella macchina burocratica deve diventare ufficiale con la prossima pianta organica comunale» e  sulle contromisure ai rilievi della Corte dei Conti «La prima risposta da dare è l’approvazione del conto consuntivo che ancora non è stata fatta, nemmeno in giunta». Calabrese ha puntato l’indice sul pagamento di alcuni vecchi debiti: «Li avete pagati seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle fatture – ha detto – o in base alla simpatia dei creditori?» e ha giudicato «Fumosa» la relazione dell’assessore Gelonese, proponendo altresì di «Creare un ruolo unico sui tributi degli anni precedenti non riscossi, permettendo ai cittadini di pagarli a rate» mentre sul futuro dell’ente ha detto che «Prendo atto, per la prima volta, che l’amministrazione non vuole il dissesto; noi continueremo a contestarne la condotta, ma vogliamo bene a questa città e ci batteremo per evitare lo scioglimento del consiglio comunale e l’arrivo di un commissario prefettizio».

Alla fine, la relazione dell’assessore Gelonese è passata coi soli voti della maggioranza.

GIANLUCA ALBANESE
 

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