Calabria. "Emergenza elettorale"

Calabria. "Emergenza elettorale"

Il nuovo rinvio delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria, dovuto al Decreto legge del 5 marzo 2021 n° 25 del nuovo governo Draghi, costringe nuovamente la popolazione calabrese a vivere in un limbo istituzionale. Una Calabria martoriata nell'ultimo anno da più lati: da una parte il covid che continua a mietere vittime, accentuando le ataviche difficoltà nella gestione sanitaria, sollevando nuovamente dubbi sulla reale efficacia del commissariamento e confermando un sensibile disinteresse e distacco da parte del Governo nei confronti del nostro territorio; dall'altra parte l'acutizzarsi di una crisi politica generalizzata, che vede un netto scollamento tra la compagine amministrativa Regionale e le necessità del territorio.

Ultimo esempio del distacco tra istituzione e cittadini è l'ennesima ordinanza emanata dal FF Spirlì in merito alla sospensione della didattica in presenza su tutto il territorio regionale e prontamente sospesa dal Tar. Il vuoto lasciato prematuramente dall'On Jole Santelli non è stato adeguatamente colmato dal suo diretto sostituto che seppur dotato di un nobile curriculum artistico e professionale, si è ritrovato a dover gestire una Regione con mille criticità e in una situazione sanitaria emergenziale, senza incidere concretamente e lasciando molte situazioni irrisolte. Esempio di questa diversità gestionale sono le ordinanze emanate nel corso della pandemia. L'On. Santelli ha sempre avuto una diversa impostazione, entrando in contrasto con il Governo Conte, talvolta anticipando lo stesso su alcune tematiche sanitarie; Spirlì dal canto suo, ha preferito una gestione più "social" comunicando l'emanazione delle ordinanze con alcune dirette facebook ed entrando apertamente in contrasto con numerosi "gruppi di genitori" degli studenti calabresi, che puntualmente hanno presentato opportuni ricorsi sulla sospensione delle attività scolastiche, ricorsi accolti dal Tar.

 

In questa surreale situazione sociale, impensabile un anno fa, sembra si sia accentuata la percezione della popolazione che la Regione Calabria necessiti urgentemente di una guida autorevole e forte, democraticamente eletta che possa avere un diverso peso specifico per guidarci fuori dall'emergenza sanitaria. Mentre l'intera popolazione chiede certezze e stabilità, le risposte della politica scarseggiano, riproponendo vecchi teatrini ed inventandone di nuovi, lasciando vuoto lo spazio dei temi e dei programmi a discapito della scelta dei nomi.

 

Quelli che sembravano essere schieramenti naturali fino a qualche settimana addietro, rischiano di essere sovvertiti da lotte interne e dai sempreverdi salotti romani. Il centro destra che sembrava essersi riunito sotto il nome di Occhiuto quale espressione della componente di Forza Italia, potrebbe subire degli scossoni interni a seguito della rinuncia dell'incarico di Vice Coordinatore Regionale del partito da parte dell'On. Francesco Cannizzaro. Attualmente non sembra essere in discussione che la proposta del nome come candidato a Presidente debba essere in quota forzista, tuttavia se non ci fosse unità all'interno del partito guidato da Berlusconi, potrebbero ritornare in auge le quotazioni dell'On. Wanda Ferro, attuale coordinatrice regionale del partito Fratelli d'Italia guidato da Giorgia Meloni e già ipotizzata come candidata nella precedente tornata elettorale.

 

L'ipotetica candidatura di Wanda Ferro, affascina una parte del centro destra in quanto garantirebbe una continuità nel segno della parità di genere, questione che potrebbe essere un valore aggiunto alla vigilia delle prime elezione regionale con doppia preferenza di genere. Negli ambienti del centro sinistra continua ad esserci sul tavolo il nome di Nicola Irto in quota PD, già presidente del Consiglio Regionale e attuale vice presidente. Le attuali dinamiche romane del Partito Democratico che hanno portato alle dimissioni del Segretario Nazionale Zingaretti, potrebbero ripercuotersi anche in Calabria, rimettendo in discussione il nome di Irto e la possibilità di correre o meno da soli nelle prossime regionali.

 

A destabilizzare gli umori del centro sinistra c'è la nuova area Tansi - De Magistris. La creazione di questa alleanza civica che ha indicato Luigi De Magistris (attuale Sindaco di Napoli)  quale candidato a Presidente a discapito di Tansi, ha lasciato alcuni malumori nella corrente tansiana, che sembrano lentamente placarsi. E' attualmente difficile comprendere se il movimento 5 stelle deciderà di correre con il Pd seguendo una logica nazionale, oppure darà voce alla base che sembra maggiormente orientata sulla componente Tansi - De Magistris.  Il panorama attuale sembra vedere un Centro Destra in netto vantaggio a discapito di una frammentazione tra forze civiche, di sinistra e moderate che non riescono ad aggregarsi sui nomi e sulla modalità di composizione delle liste. Resta tuttavia sterile la discussione sui problemi e sui programmi, demandando le scelte dell'elettorato alla semplice alternativa ideologica o all'appartenenza partitica.

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