Capo Bruzzano,tanto rumore per nulla,nessun relitto,era solo un radiatore

«Molto rumore per nulla». La soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, liquida con una citazione shakespeariana la vicenda vicenda della statua o della presunta armatura ritrovata a Bianco. Dal mare è saltato fuori un radiatore: incagliato tra gli scogli dove avrebbe dovuto esserci un reperto storico di inestimabile valore. Come se uno scaldabagno venisse scambiato per un capitello corinzio. Anche della nave segnalata dai sub che hanno ritrovato l'effige del leone di bronzo non è stata trovata traccia. Al termine delle ispezioni i sommozzatori hanno lasciato l'area. La soprintendente ha assistito a tutte le operazioni insieme al comandante del nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza, Raffaele Giovinazzo, ed al comandante della compagnia dei carabinieri di Bianco, Francesco Donvito.
«Nell'ispezione della prima area – ha detto Bonomi – dove era stata segnalata la presenza di un'armatura o di una statua è stato trovato il radiatore di un motore per imbarcazione. Nella seconda area, dove è stata trovata la testa di leone in bronzo, le ricerche hanno dato esito negativo. In quell'area era stata segnalata la presenza di una nave».
LA TESTA DI LEONE ANDRÀ ALL'UNICAL
Intanto la testa di leone è stata nuovamente affidata ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico che la porteranno all'Università della Calabria dove, già dai prossimi giorni, saranno effettuate le analisi chimiche e fisiche per stabilire l'epoca di realizzazione. Poi ci sarà il restauro. «La testa del leone - ha concluso Bonomi - è un pezzo enigmatico. Da una prima analisi potrebbe appartenere ad epoca romana o addirittura a quella rinascimentale».
«QUANTE SPESE INUTILI»
Ovviamente, la soprintendente non l'ha presa bene: «Ora speriamo che nel luogo dove hanno trovato il leone ci sia qualcosa di più interessante. Bisognerebbe dire quanto è costato allo Stato tutto questo circo ed è una situazione che si poteva evitare. Bastava attenersi alle procedure ed evitare di informare prima la stampa e poi le autorità. Ci saremmo evitata una serie di spese inutili».
FLOP SUL FONDALE
La conferma è arrivata in mattinata. L'oggetto metallico bloccato tra gli scogli di Capo Bruzzano è un radiatore di motore e non una statua o una armatura. È quanto hanno accertato i carabinieri del nucleo sommozzatori di Messina che hanno recuperato l'oggetto e lo hanno portato a riva. La soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, ha detto che «già dai primi accertamenti fatti dai sommozzatori della capitaneria di porto sembrava che si trattasse di un pezzo di motore e non di una statua o armatura. Le verifica definitiva dei sommozzatori dei carabinieri ci ha dato la conferma».
I SOMMOZZATORI DEI CARABINIERI A BIANCO
I carabinieri del nucleo sommozzatori sono rimasti a Capo Bruzzano per tutta la giornata. Quattro militari hanno raggiunto a bordo di un gommone il luogo del ritrovamento del leone di bronzo e successivamente si sono spostati di 2-300 metri dove sono stati avvistati degli oggetti in metallo bloccati dagli scogli. Ieri, inizialmente si era prima ipotizzato che si trattasse di una armatura o di una statua e poi di materiale metallico. Ai sommozzatori è stato affidato anche l'incarico di verificare la presenza di una nave il cui relitto sarebbe stato avvistato nella zona dove è stato rinvenuto il leone di bronzo. Sulla spiaggia ci sono i carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza ed i militari di Bianco. Da stamane si sono radunati anche molti curiosi e turisti che hanno assistito alle operazioni dei sommozzatori.
fonte corrieredellacalabria