Bovalino: smontato il lido solidale “Oltre l’Onda”. Siamo Bovalino: "si faccia chiarezza"

Bovalino: smontato il lido solidale “Oltre l’Onda”. Siamo Bovalino: "si faccia chiarezza"

In tema di concessioni demaniali, ancora turbolenze a Bovalino dove, dopo la vicenda che ha coinvolto quasi cento piccole imbarcazioni, ieri è stata notificata una ordinanza di sgombero da parte dei vigili urbani ad un chiosco sul lungomare, vincente di regolare bando di assegnazione, mentre un’altra attività nei giorni scorsi ha deciso autonomamente di sospendere le attività. Ha destato invece clamore la richiesta della rimozione del “Lido Solidale - Oltre l’Onda”  da parte della Delegazione di Spiaggia, struttura realizzata con fondi pubblici per garantire l’accesso al mare alle persone con disabilità con il gruppo di opposizione “SiAmo Bovalino” che chiede chiarezza.
Di seguito la nota

La notizia che circola in queste ore secondo cui, nell'ambito delle attività di verifica delle concessioni demaniali, sarebbe stato smontato anche il lido solidale “Oltre l’Onda” – realizzato con fondi pubblici per garantire l’accesso al mare alle persone con disabilità – apre uno scenario ancora più inquietante sull’operato dell’Amministrazione comunale.
In assenza di comunicazioni ufficiali, non possiamo che limitarci a rilevare un fatto oggettivo: il gazebo e la passerella destinati alle persone con disabilità sono stati rimossi alla vigilia di Ferragosto, circostanza quantomeno anomala che, per tempistica, dimostrerebbe una possibile connessione con le verifiche attualmente in corso. Se tale ipotesi fosse confermata, saremmo di fronte a un fatto di estrema gravità: non solo attività commerciali costrette a chiudere a causa di ritardi e inadempienze nella gestione delle pratiche, con conseguenti danni economici e occupazionali ingenti, ma persino un servizio sociale e inclusivo, presentato con orgoglio alla comunità, che solo adesso si scopre non in regola.
A rendere la vicenda ancora più grave vi è il fatto che sull’insegna della struttura campeggiavano i loghi di Istituzioni che hanno finanziato l'opera e di associazioni che ne avevano la gestione, circostanza che impone un chiarimento immediato: sono al corrente di questa situazione?
Di certo al momento c'è solo la superficialità e l’improvvisazione con cui il Comune ha affrontato un tema così delicato per l’economia e l’immagine del nostro paese. La mancata capacità di garantire regolarità amministrativa non solo ha compromesso la stagione turistica e penalizzato gli operatori, ma ha anche privato la comunità di un presidio di civiltà e inclusione sociale, finanziato con fondi pubblici e destinato ai cittadini più fragili.
Se i fatti troveranno conferma, il senso di responsabilità imporrebbe un passo indietro da parte di chi, politicamente, è chiamato oggi a rispondere di una situazione tanto grave quanto surreale. Su questa vicenda chiediamo chiarezza e trasparenza, evitando di trascinare il paese in situazioni che ledono l’immagine del territorio e compromettono opportunità preziose per il turismo, l’economia e l’inclusione.
Gli eventuali errori commessi non possono essere minimizzati: occorre una seria assunzione di responsabilità e un cambio di passo immediato per restituire credibilità alle istituzioni locali.

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