Nico D’ Ascola (Ap): “Occorre mettere in campo tutte le iniziative possibili per fare recedere la compagnia di bandiera da questa assurda scelta che penalizza l’aeroporto dello Stretto, punto di riferimento fondamentale dell’ intera area”

Nico D’ Ascola (Ap): “Occorre  mettere in campo tutte le iniziative possibili per fare recedere la compagnia di bandiera da questa assurda scelta che penalizza l’aeroporto dello Stretto, punto di riferimento fondamentale dell’ intera area”

“Sono necessarie nuove strategie per avvicinare il nord e  il sud dell’ Italia. Una politica complessiva che prenda in considerazione le esigenze di tutti i territori in un progetto di sviluppo integrato che deve comprendere le infrastrutture calabresi”. A dichiararlo è il senatore Nico D’Ascola, responsabile giustizia Area Popolare. “Non è possibile assistere ad improvvise soppressioni, come quella che riguarda  il volo Reggio Calabria  - Milano Linate, una decisione che non soddisfa alcun criterio di convenienza commerciale, ma penalizza un’intera area costretta ancora a subire ulteriori tagli ed isolamenti, soprattutto dopo l’eliminazione da parte delle Ferrovie dello Stato dei treni a lunghi percorrenza.  Reggio Calabria ed il Sud  risultano sempre più isolate dal resto del paese. Occorre  mettere in campo tutte le iniziative possibili - prosegue D'Ascola - per fare recedere la compagnia di bandiera da questa assurda scelta che deve riguardare anche la politica dei prezzi  praticata da e per l’aeroporto dello Stretto, punto di riferimento fondamentale dell’ intera area. L’ Alitalia ignora i contenuti dell’ultimo rapporto Svimez che certifica il ritardo economico e sociale del Mezzogiorno. La decisione della compagnia non tiene conto dell’importanza fondamentale delle infrastrutture, quali vie di comunicazione che creano i presupposti per un reale e concreto sviluppo del territorio. L’aeroporto dello Stretto ha bisogno di un management di livello e di competenza in grado di creare condizioni di efficienza dello scalo, non limitandosi a stringere accordi con compagnie fantasma, che restano solo il tempo necessario a sfruttare gli incentivi a loro concessi. L’attuale gestione dell’aeroporto reggino si è dimostrata non all’ altezza delle potenzialità di uno scalo che altrimenti organizzato potrebbe assicurare un considerevole apporto all’ economia locale e regionale. Lo scalo - conclude il senatore - non può essere considerato solo l’aeroporto della città,  ma  dell’intera area dello Stretto con un bacino di utenza in grado di consentire un flusso costante di passeggeri. Al contrario, continua a subire attacchi ingiustificati ed inaccettabili”.

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