No Ponte Calabria: Il 10 agosto a Messina per lo Stretto e per il Sud
riceviamo e pubblichiamo
Lunedì sarà votata alla Camera la conversione in legge del DL Infrastrutture. L’esito della votazione appare scontato, visto che il Governo ha posto il voto di fiducia. Questo DL, e soprattutto la disposizione che consente l’approvazione del progetto Ponte «anche per fasi costruttive», è la controprova del fatto che il Ponte non lo sanno fare e che l'unica cosa che interessa è dare il via alla mangiatoia infinita dei cantieri.
Il DL Infrastrutture si affianca poi ad un altro decreto legge, quello Sicurezza, a chiarire il fatto che vogliono passare sulla testa delle comunità, in maniera violenta e arrogante, annientando ogni possibile contestazione. Non c’è sviluppo, non c’è progresso, non c’è futuro dietro tutto questo, solo profitto per pochi e disgrazie per tutti gli altri.
D’altronde abbiamo di fronte il Governo più antimeridionale della storia d’Italia e quel quadro fosco che abbiamo provato a delineare quando Salvini ha deciso di riaprire la partita del Ponte si sta concretizzando sempre di più.
L’autonomia differenziata è diventata legge e, anche se qualche politico nostrano, come Roberto Occhiuto, prova a smarcarsi con grave e colpevole ritardo, solo una forte e determinata presa di coscienza popolare può bloccare questa deriva.
Anche la Zes unica è diventata realtà, e se oggi si grida allo scandalo perché non ha le adeguate coperture finanziarie, rimane comunque uno stumento di grave differenziazione tra lavoratori del Nord e del Sud, nonché un ulteriore dispositivo per togliere ai territori la possibilità di decidere sulle reali scelte strategiche, lasciandoci come uniche possibilità quella di essere servitù energetica o discarica di rifiuti.
Nel frattempo la siccità mette a dura prova l’economia agricola mentre nelle nostre case non arriva acqua a causa delle reti idriche fatiscenti. Per non parlare del sistema sanitario, dello stato delle nostre scuole, dei nostri servizi pubblici, delle infrastrutture trasportistiche, dell’enorme tasso di emigrazione giovanile mentre continuano a parlarci dell’immigrazione.
A tutto questo Salvini e compari continuano a rispondere che il Ponte risolverà tutto: ci pisciano in testa e ci dicono che piove!
Ma proprio per tutto questo la lotta contro il Ponte, da sempre, ha assunto il ruolo di battaglia per il riscatto del Sud, contro le speculazioni e le spoliazioni ai nostri danni. Ancora una volta siamo tutte e tutti chiamati a scendere in piazza per difendere il nostro territorio e il nostro futuro. Mobilitiamoci affinché il 10 agosto a Messina sia una nuova grande manifestazione di popolo contro il Ponte, per lo Stretto e per tutto il Sud.
NO Ponte Calabria