Locri-Siderno, si discute sulla conurbazione delle due cittadine.

Locri-Siderno, si discute sulla conurbazione delle due cittadine.

Si è tenuto ieri, nella Corte del Palazzo municipale di Locri, il primo incontro “Redazione aperta. Costruire con gli abitanti la Nuova Città di Siderno e Locri”. L’obiettivo della serata era intavolare una discussione sul futuro del territorio e sulla potenziale unione delle due cittadine, Siderno e Locri, in relazione soprattutto alla progettazione del Piano Strutturale Comunale. Si voleva creare uno spazio in cui poter discutere, proporre e confrontarsi sulle linee guida che questo strumento di progettazione urbanistica dovrebbe seguire.

Dopo una breve introduzione dell’editore de “la Riviera” e dell’architetto Giurleo, che hanno rispettivamente cercato di spiegare i motivi dell’incontro e cosa sia un Psc, è stata posta la domanda fatidica: ma Locri e Siderno questa unione la vogliono?

I cittadini presenti hanno quindi esposto le proprie considerazioni sul Piano strutturale e su questo sodalizio. Sono emersi alcuni punti molto interessanti. È stata posta la questione ad esempio del potenziale industriale e commerciale che possiedono i due paesi. Tra Siderno e Locri si contano 2.200 attività commerciali e imprese di vario genere e nel Psc della Nuova Città si dovrebbe quindi pensare a come e dove costruire un polo industriale o a creare le migliori condizioni per i numerosi negozi presenti. Ragionando in questi termini il Psc non si limiterebbe alla funzione urbanistica, diventerebbe anche uno strumento di progettazione economica. Ed è anche per questo motivo che un Piano strutturale non può essere redatto a Roma, come invece sta accadendo per la città di Siderno.

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Dopo una breve introduzione dell’editore de “la Riviera” e dell’architetto Giurleo, che hanno rispettivamente cercato di spiegare i motivi dell’incontro e cosa sia un Psc, è stata posta la domanda fatidica: ma Locri e Siderno questa unione la vogliono?

I cittadini presenti hanno quindi esposto le proprie considerazioni sul Piano strutturale e su questo sodalizio. Sono emersi alcuni punti molto interessanti. È stata posta la questione ad esempio del potenziale industriale e commerciale che possiedono i due paesi. Tra Siderno e Locri si contano 2.200 attività commerciali e imprese di vario genere e nel Psc della Nuova Città si dovrebbe quindi pensare a come e dove costruire un polo industriale o a creare le migliori condizioni per i numerosi negozi presenti. Ragionando in questi termini il Psc non si limiterebbe alla funzione urbanistica, diventerebbe anche uno strumento di progettazione economica. Ed è anche per questo motivo che un Piano strutturale non può essere redatto a Roma, come invece sta accadendo per la città di Siderno.
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Si è tenuto ieri, nella Corte del Palazzo municipale di Locri, il primo incontro “Redazione aperta. Costruire con gli abitanti la Nuova Città di Siderno e Locri”. L’obiettivo della serata era intavolare una discussione sul futuro del territorio e sulla potenziale unione delle due cittadine, Siderno e Locri, in relazione soprattutto alla progettazione del Piano Strutturale Comunale. Si voleva creare uno spazio in cui poter discutere, proporre e confrontarsi sulle linee guida che questo strumento di progettazione urbanistica dovrebbe seguire.

Dopo una breve introduzione dell’editore de “la Riviera” e dell’architetto Giurleo, che hanno rispettivamente cercato di spiegare i motivi dell’incontro e cosa sia un Psc, è stata posta la domanda fatidica: ma Locri e Siderno questa unione la vogliono?

I cittadini presenti hanno quindi esposto le proprie considerazioni sul Piano strutturale e su questo sodalizio. Sono emersi alcuni punti molto interessanti. È stata posta la questione ad esempio del potenziale industriale e commerciale che possiedono i due paesi. Tra Siderno e Locri si contano 2.200 attività commerciali e imprese di vario genere e nel Psc della Nuova Città si dovrebbe quindi pensare a come e dove costruire un polo industriale o a creare le migliori condizioni per i numerosi negozi presenti. Ragionando in questi termini il Psc non si limiterebbe alla funzione urbanistica, diventerebbe anche uno strumento di progettazione economica. Ed è anche per questo motivo che un Piano strutturale non può essere redatto a Roma, come invece sta accadendo per la città di Siderno.

fonte lariviera

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